Il termine "rivoluzione scientifica" si riferisce a un periodo
cruciale della storia intellettuale europea, un periodo che va
oltre le semplici date storiche convenzionali. Sebbene siano state
stabilite date canoniche per situarla in un contesto temporale
preciso, come il periodo che va dalla
rivoluzione dei corpi celesti di Copernico (a metà
del Cinquecento) fino alla pubblicazione dei
Principia Mathematica
di Newton (nel Seicento), la rivoluzione scientifica è un
processo complesso e continuo, che si estende ben oltre la
metà del Seicento. Essa ha avuto ripercussioni significative su
ambiti che vanno dall’empirismo fino alla filosofia moderna,
influenzando pensatori come Kant. Inoltre, la rivoluzione
scientifica non si limita a essere un
cambiamento nelle pratiche scientifiche, ma rappresenta
anche un profondo processo storico e culturale che muta
radicalmente la concezione del mondo. Da un lato, l’opera di
Copernico segna la nascita della rivoluzione copernicana,
che ribalta la visione geocentrica dell’universo, dimostrando che
la Terra ruota attorno al Sole. Dall'altro lato, l’opera di Newton
formalizza un metodo scientifico, fornendo le basi dei
principi della dinamica, e stabilendo un nuovo paradigma
per la scienza moderna.
L’opera di Copernico segna una trasformazione epocale, che non
solo ha rivoluzionato la scienza, ma ha anche
ridimensionato il rapporto dell’uomo con l’universo e con sé
stesso. Fino a quel momento, l’uomo si considerava il centro
dell’universo, con la Terra al centro del cosmo. Con la teoria
copernicana, invece, viene sostenuto che la Terra non è al
centro, ma orbita attorno al Sole. Questo spostamento di
paradigma comporta una profonda rielaborazione della visione
cosmologica. Copernico compie due operazioni fondamentali: in
primo luogo, riconosce che la sua proposta nasce dalla necessità
di semplificare e migliorare i calcoli matematici relativi
ai movimenti dei corpi celesti, un'impresa che lo porta a
utilizzare un approccio ipotetico per arrivare a una
corrispondenza più accurata con la realtà. In secondo luogo, pur
avanzando questa nuova teoria, Copernico rimane comunque ancorato
a una visione aristotelica dell'universo, concependo il
cosmo come un sistema perfetto e immutabile, benché il suo modello
faccia cadere la Terra dal suo status di centro immobile del
cosmo. Tuttavia, il lavoro di Copernico non fu immediatamente
compreso o accettato, ma gettò le basi per successive ricerche e
sviluppi, aprendo la strada a una nuova visione del mondo che
avrebbe avuto conseguenze non solo in campo scientifico, ma anche
filosofico e religioso.
GALILEO GALILEI
Galileo Galilei fu uno scienziato e intellettuale nato a Pisa, che si dedicò allo studio della matematica fino a diventare docente presso l’Università di Padova. Il suo contributo alla scienza non si limitò solo alle scoperte e alle teorie, ma si estese anche alla critica verso il principio di autorità, una forma di pensiero secondo cui ciò che è ritenuto vero dalla maggioranza viene accettato senza verifica sperimentale. Galileo si oppose fermamente a questa mentalità, ponendo le basi di un nuovo metodo scientifico basato sull'osservazione e sulla sperimentazione.Il suo interesse per la natura lo portò a definirla come un sistema di relazioni governato da leggi matematiche. In questo contesto, la sua critica ai principi di autorità si articolò in tre aspetti principali:
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Critica alle tradizioni e al senso comune
Galileo contestò molte credenze popolari, ritenendole prive di fondamento scientifico. Un esempio significativo è la diffusa convinzione dell’epoca secondo cui i maghi avrebbero posseduto poteri soprannaturali: una credenza basata su superstizioni e non su verifiche empiriche. -
Critica alla cultura religiosa
Sebbene fosse credente e sostenesse l’esistenza di Dio, Galileo introdusse una distinzione fondamentale tra il libro della natura e la Bibbia. Secondo lui, Dio aveva scritto il libro della natura con un linguaggio matematico, mentre la Bibbia, con il suo linguaggio allegorico, forniva indicazioni morali, non scientifiche. L’errore, dunque, non derivava dalla religione in sé, ma dall’uomo che confondeva i due piani di lettura. Galileo sottolineò che cercare di comprendere la natura basandosi sulle Sacre Scritture era un errore: per esempio, una lettura letterale della Bibbia poteva suggerire che l’universo fosse geocentrico, mentre le osservazioni scientifiche dimostravano il contrario. Questa posizione gli costò il processo da parte della Chiesa e la successiva condanna per eresia. Galileo fu scomunicato e costretto all’abiura, e solo negli anni ’90 la Chiesa riconobbe ufficialmente il suo errore, riabilitandolo completamente. -
Critica all’Aristotelismo dogmatico
Galileo operò una distinzione tra Aristotele e gli aristotelici. Secondo lui, mentre Aristotele era stato un pensatore critico e aperto alla ricerca, i suoi seguaci avevano trasformato il suo pensiero in un dogma intoccabile. Galileo ironizzò su questo atteggiamento, sostenendo che se Aristotele fosse vissuto ai suoi tempi, sarebbe stato il primo a non riconoscere come suoi allievi coloro che si ostinavano a difendere le sue teorie senza metterle alla prova.
Il metodo scientifico
L'interesse fondamentale di Galileo era rivolto al libro della natura, che egli riteneva scritto in un linguaggio matematico. Ma come si studia la natura? La risposta di Galileo fu il metodo scientifico, un approccio sistematico basato su quattro passaggi fondamentali:- Osservazione: si parte dall'osservazione diretta del fenomeno naturale.
- Misurazione: si raccolgono dati quantitativi attraverso la misurazione, permettendo di ottenere informazioni oggettive su cui basare l'ipotesi.
- Formulazione dell’ipotesi: sulla base dei dati raccolti, si formula un'ipotesi, che deve essere verificata attraverso l’esperimento (il cimento), ovvero un'esperienza controllata, sia attraverso strumenti, sia attraverso esperimenti mentali. Se l’esperimento conferma l’ipotesi, si passa alla fase successiva.
- Formulazione della legge: i risultati sperimentali vengono formalizzati in una legge generale.
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
Galileo non fu solo uno scienziato, ma anche un abile divulgatore e un attento interprete della cultura del suo tempo. Una delle sue opere più rappresentative è il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), in cui adotta la forma del dialogo per presentare e confrontare il sistema aristotelico-tolemaico con quello copernicano. L’opera vede il confronto tra tre personaggi:- Salviati, che argomenta a favore del sistema copernicano.
- Simplicio, che difende il modello aristotelico-tolemaico, sostenendo la centralità della Terra.
- Sagredo, che funge da arbitro imparziale, analizzando le argomentazioni di entrambi.
Oltre al dibattito cosmologico, Galileo nel Dialogo definisce la natura e la scienza in termini innovativi: la scienza deve essere valida e vera, perché basata sulla sperimentazione, e democratica, poiché le scoperte devono essere pubblicate su riviste accessibili a tutti, senza essere vincolate da dogmi o autorità religiose. In questo modo, Galileo affermò un nuovo concetto di sapere, libero dai vincoli imposti dalla tradizione e aperto alla verifica critica.
FRANCESCO BACONE
Francesco Bacone (Francis Bacon in inglese, italianizzato secondo l'uso latino dell'epoca) fu un intellettuale del Seicento, vissuto durante l’età elisabettiana, un periodo in cui l’Inghilterra stava emergendo come una potenza economica di rilievo a livello europeo e mondiale. Il suo pensiero si concentrò in particolare sulla scienza e sulla tecnica, ritenendo che il progresso scientifico fosse strettamente legato all’avanzamento tecnologico.Bacone considerava la tecnica inizialmente come un supporto alla scienza, poiché essa permetteva la realizzazione di esperimenti (funzione gnoseologica della tecnica). Tuttavia, con il tempo, la tecnica acquisì un ruolo sempre più autonomo, diventando uno strumento essenziale per rendere la conoscenza accessibile a un numero sempre maggiore di persone. Per Bacone, infatti, "sapere è potere": più si conosce, più si ha la possibilità di migliorare le condizioni pratiche della vita umana e di dominare la natura.
Il progetto di una rifondazione del sapere: Instauratio Magna
Partendo da questa concezione, Bacone si propose di rifondare l’intero sapere scientifico, un progetto ambizioso che espose nella sua opera, purtroppo incompleta, Instauratio Magna (La grande restaurazione). In questo testo, Bacone intende riorganizzare la scienza alla luce del rapporto tra conoscenza e potere, definendo la scienza non solo come un sapere valido e vero, ma anche come un sapere applicabile e utile per l’umanità.La prima parte dell’opera (Pars destruens) è dedicata a una critica delle conoscenze tradizionali e alla dottrina degli idola, ovvero false rappresentazioni della realtà che ostacolano la conoscenza. Bacone ne distingue quattro tipologie:
- Idola tribus (idoli della tribù) – Errori derivanti dalla natura umana, come la tendenza a interpretare la realtà attraverso i sensi in modo distorto.
- Idola specus (idoli della caverna) – Errori dovuti alle influenze dell’ambiente in cui si vive e dell’educazione ricevuta.
- Idola fori (idoli del foro) – Errori legati all’uso improprio del linguaggio, che porta a fraintendimenti e ambiguità nella comunicazione delle idee.
- Idola theatri (idoli del teatro) – Errori derivanti dall’adesione a dottrine filosofiche e sistemi di pensiero che falsificano la realtà.
La critica alla logica aristotelica e il Novum Organum
Bacone riteneva necessaria una nuova logica, poiché considerava quella aristotelica inadeguata. In particolare, respingeva il metodo deduttivo e matematico, considerandolo inefficace per la ricerca scientifica. Al suo posto propose un nuovo metodo basato sull’osservazione e sull’induzione, illustrato nella sua opera Novum Organum .Il metodo baconiano, detto "Regressus", si fonda esclusivamente sull'induzione e si oppone a quello di Galileo, che invece integra la matematica e la deduzione. Per Bacone, la conoscenza deve procedere dall’osservazione diretta dei fenomeni per poi risalire, attraverso un processo graduale e controllato, a principi generali. Egli sottolineava l'importanza di un metodo scientifico rigoroso, che fosse verificabile e razionale, e che consentisse di ottenere una conoscenza vera e utile per l’uomo.
Il metodo sviluppato da Bacone si caratterizza come una induzione per eliminazione, un processo che mira a ottenere conoscenza scientifica attraverso una selezione rigorosa e sistematica di fenomeni e ipotesi. In questo approccio, l'osservazione gioca un ruolo fondamentale e si articola in diverse fasi. I passaggi principali del metodo induttivo per eliminazione sono i seguenti:
- Osservazione del fenomeno: Il primo passo consiste nell'osservare accuratamente il fenomeno che si intende studiare. Questo atto di osservazione deve essere preciso e privo di pregiudizi, in modo da raccogliere dati affidabili e oggettivi.
- Collocazione del fenomeno e dei suoi analoghi nelle tavole della presenza, assenza e dei gradi: In questa fase, Bacone suggerisce di organizzare i fenomeni osservati in delle "tavole", che sono tabelle in cui vengono registrate le condizioni in cui il fenomeno è presente, assente o variato. Le tavole permettono di comparare i fenomeni e i loro analoghi, organizzandoli in base ai diversi gradi di intensità e in differenti contesti.
- Ricavare la "prima vendemmia": Dai dati raccolti nelle tavole, si procede alla raccolta della prima vendemmia, un processo che implica l'isolamento di due esempi distinti del fenomeno che si stanno studiando. Questi esempi devono essere i più puri e rappresentativi possibili, in modo da ridurre al minimo le influenze esterne e le distorsioni.
- Experimentum crucis: Dopo aver isolato i due esempi, si compie un esperimento cruciale, ovvero un esperimento decisivo, che ha lo scopo di testare e confrontare i due fenomeni. Questo esperimento viene progettato in modo da eliminare tutte le variabili superflue e rispondere in modo chiaro alla domanda di ricerca.
- Scelta della soluzione: Infine, il risultato dell’experimentum crucis permette di scegliere uno dei due esempi come spiegazione valida del fenomeno, in base ai dati ottenuti e alla solidità dell’evidenza scientifica. L'ipotesi che si rivela corretta diventa la base per una nuova conoscenza scientifica, confermata da prove empiriche e razionali.